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Sono trascorsi quasi cento anni da quel 10 giugno del 1924 in cui Giacomo Matteotti fu visto vivo per l’ultima volta. Un secolo di storia, un tempo quasi inimmaginabile per chi, come noi, è ormai abituato all’orizzonte breve, quasi istantaneo, imposto dalle tecnologie digitali.

Di fronte a un presentismo ripiegato tutto su sé stesso, la sfida della Domus Mazziniana e del Laboratorio di Cultura Costituzionale dell’Università di Pisa è proporre uno sguardo lungo, quello acuto e appassionato di Giacomo Matteotti, in grado, pur nella consapevolezza delle differenze storiche, di leggere una crisi di civiltà, quella della democrazia rappresentativa, che è la nostra, come fu la sua.

Il progetto non intende, semplicemente, conservare e trasmettere la memoria di Giacomo Matteotti, ma offrire alla comunità delle cittadine e dei cittadini, e in particolare alle giovani generazioni, gli strumenti per l’elaborazione critica di una cultura civica che faccia della conoscenza della Storia la premessa e il mezzo per agire nel presente.

Attraverso la messa a disposizione diretta dei testi di Giacomo Matteotti, adeguatamente contestualizzati, si vuole superare la vulgata di un Matteotti ridotto a vittima e martire del fascismo, quasi un santino destoricizzato, per recuperare la complessità e la ricchezza della sua azione, ma anche della sua riflessione teorica, concentrandosi su quattro filoni fondamentali: il Lavoro, l’Educazione, la Pace e la Democrazia, che rappresentano, allo stesso tempo, i pilastri dell’azione politica e culturale di Giacomo Matteotti nel suo tempo – non ridotta solo alla pur fondamentale opposizione al fascismo – e la sua eredità fondamentale per il mondo contemporaneo.

Per il Lavoro: la difesa dei lavoratori e della loro dignità come essere umani e cittadini costituisce il cuore dell’impegno politico e sociale di Matteotti e sono temi che, di fronte alle nuove forme di sfruttamento in atto nel mercato del lavoro negli ultimi decenni, riconquistano nuova attualità.

La Guerra e la Pace: nei mesi che precedettero l’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, Matteotti si impose come uno dei protagonisti dell’opposizione all’inutile strage. Si tratta di interventi che trascendono la contingenza in cui furono realizzati, per presentarsi come una coerente e appassionata difesa del valore della Pace come premessa necessaria alla costruzione di uno Stato e di una società liberi e democratici, per garantire sviluppo e benessere.

Sull’Istruzione: la scuola e l’educazione, delle classi popolari ma non solo, costituiscono uno dei temi fondamentali su cui si snoda l’attività di Matteotti sia a livello locale che nazionale, nella consapevolezza che l’istruzione è un elemento cruciale per la costruzione della democrazia e per l’emancipazione non solo economica, ma anche culturale e politica delle classi popolari.

Democrazia e fascismo: se la figura di Matteotti è universalmente nota per la sua ultima battaglia contro il fascismo, il suo impegno a difesa delle libertà e della democrazia segna l’intero arco della sua esperienza politica e umana. La lotta contro le chiusure autoritarie, che caratterizzano gli ultimi decenni di vita dello Stato liberale pre-unitario, e contro le degenerazioni della democrazia e i cedimenti alle suggestioni della ‘piazza’, rappresentano i due punti fermi dell’azione e della riflessione teorica di Matteotti, che indicano ancora oggi lo stretto ma necessario cammino di una democrazia autentica.

A fare da introduzione a questo viaggio nell’azione e nel pensiero di Giacomo Matteotti, un quinto volume biografico che restituisce al lettore odierno, nella semplicità del racconto diretto e in prima persona, reso possibile dal costante riferimento ai documenti privati e personali, uno dei protagonisti più alti, e insieme più umani, della drammatica storia della Democrazia nel nostro Paese.